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2020: che anno è stato, cosa abbiamo imparato?

La fine del 2020 si avvicina e puntualmente, come ogni anno, è tempo di bilanci.

E’ stato totalmente un “Annus horribilis”? Il 2020 è stato un anno a dir poco particolare sotto diversi aspetti, indubbiamente complesso dal punto di vista sanitario ed economico, con sorprese per quanto concerne il mondo finanziario. Ad inizio anno le borse raggiungevano i loro massimi, ignorando quell'epidemia confinata in Asia che ne determinò il successivo e rapido crollo. Abbiamo assistito alle più rapide correzioni di borsa della storia che hanno superato i record del 2008 e addirittura del 1987, specialmente in giornate come il 9 e il 12 marzo.

Per la prima volta nella storia, abbiamo assistito ad un prezzo negativo del petrolio; nel bel mezzo della pandemia, causa una domanda mai così bassa ed una guerra di prezzi, i produttori di greggio hanno pagato per liberarsi dei barili. Abbiamo familiarizzato con nuovi termini e ne abbiamo riscoperti altri: covid19 o coronavirus, le chiusure delle attività, i lockdown, lo smartworking, le conference call, la didattica a distanza, l’autocertificazione, il DCPM, i ristori e gli aiuti economici, il termine “cigno nero” per descrivere la pandemia (smentito dallo stesso creatore della parola), volatilità di mercato (l’indice vix) che è letteralmente schizzata a valori che non si vedevano da moltissimi anni. Ed abbiamo anche assistito al più rapido recupero delle quotazione che mai si era verificato: dal 7 aprile, grazie anche agli aiuti di Stati ed Istituzioni, i mercati hanno ripreso il loro recupero. E’ arrivata la vittoria di Joe Biden, mai così sofferta; uno storico accordo commerciale tra i paesi asiatici, il più grande mai sottoscrittto; le dimissioni del più longevo premier giapponese Shinzo Abe per motivi di salute; il rinnovo alla ricerca di una maggiore sostenibilità e cura dell’ambiente; la Brexit; la scoperta del vaccino e la sua distribuzione. Personalmente è stato un’anno bizzarro ma con aspetti indubbiamente positivi: un gioia personale a settembre, l’apertura di questo canale YouTube, la pandemia non ha fatto nient’altro che accelerare i tempi, ed un traguardo professionale, grazie anche all'avvio di eXpertam, il nuovo hub della consulenza in collaborazione con altri professionisti di cui avrò modo di parlarvi ancora più nel prossimo anno.

Che cosa abbiamo imparato dal 2020? 1) Se avessi avuto un fondo per le emergenze… mai come quest’anno ci si è probabilmente resi conto di quanto sia importante avere un fondo dedicato alle emergenze: una riserva che ci avrebbe permesso di passare con più tranquillità il periodo di lockdown, costretti a casa con l’azienda chiusa e i sussidi di disoccupazione che tardavano ad arrivare ma con bollette e rate di mutuo da pagare.

2) Avere un piano regolare aiuta

Ciò che più fa crescere i nostri investimenti è mantenere un piano di versamenti regolari nel tempo e tarati per gli obiettivi. Spesso si ha la tendenza di procrastinare, attendere il momento giusto perché ora si hanno troppe spese dimenticandosi che il tempo è la variabile più preziosa, ed è proprio ciò che non si può acquistare.


3) l’emotività non vince mai

Come in altre crisi, anche il Coronavirus ha offerto opportunità per chi ha saputo resistere all’emotività: i risultati dei portafogli costruiti con un’ottica di lungo periodo hanno superato la burrasca, riportandosi in parità e addirittura generando guadagni. La storia ha confermato che i maggiori crolli, così come i maggiori rialzi, si verificano in pochissimi giorni di mercato: ancora una volta questo ci deve far comprendere come inseguire il mercato sia statisticamente impossibile. Un augurio di serenità e soddisfazioni nel 2021!

investire è costruire

Giorgio Confalonieri

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