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Immagine del redattoreGiorgio Confalonieri

Lee Samsung: eredità e successione

Oltre 12mila miliardi di won, quasi 11 miliardi di dollari, questa la cifra record che la famiglia coreana Lee dovrà pagare al #fisco sudcoreano come #tassa di #successione per la scomparsa dell’ex presidente di Samsung, avvenuta lo scorso 25 ottobre.

Lee, nel corso della sua vita imprenditoriale portò #Samsung ai livelli che tutti conosciamo, un’azienda che vale un quinto del Pil e il 20% dell’export della Corea del Sud.

Alla sua scomparsa, il suo patrimonio, stimato in 23,4 miliardi di dollari, dovrà essere suddiviso tra gli eredi e applicata l’imposta di successione: a Seul è pari al 60%, la più alta al mondo. I media hanno riferito che molto probabilmente la famiglia finanzierà le tasse di successione con i dividendi azionari, donazioni di opere d’arte e prestiti bancari, dilazionando il pagamento in 5 anni come previsto dalla legge sudcoreana.

C’è stato un forte dibattito sull’influenza esercitata da parte di queste famiglie con la richiesta di climitare il potere dei chaebol. Inoltre, a gennaio, l’erede Samsung Jay Lee, 25 anni, è stato persino condannato 2 anni e mezzo di carcere per corruzionie

Questo episodio, seppur drammatico dovrebbe farci riflettere su quanto sia importante la pianificazione non solo di quelle risorse di cui vorremmo disporre durante la nostra vita ma anche di quelle che faranno parte delle generazioni future. Pensarci e mettere in atto delle strategie corrette, permette di far affrontare la situazione agli eredi o a chi sarà designato in maniera meno “pesante”, levandosi dalla testa almeno questo pensiero.

Il caso di Lee è sicuramente eclatante ma non per questo privo di complicazioni, in Italia abbiamo esempi illustri come quelli della famiglia Caprotti di Esselunga o di Lucio Dalla: tuttavia non facciamoci confondere: non avere patrimoni elevati come quelli prima citati non è sinonimo di "tranquillità", la vera differenza è la pianificazione successoria. E ricordiamoci che l’imposta di successione in italia è davvero da paradiso fiscale, se in Corea e in Giappone l’aliquota arriva al 60%, in Gran bretagna e in america al 40%, in Germania e in Spagna al 30%, nel Bel Paese, l’aliquota per gli eredi diretti è al 4%; un ulteriore motivazione a pianificare per tempo. Alla prossima, "investire è costruire" Giorgio Confalonieri

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